I concetti della business intelligence

Per usare gli strumenti di business intelligence, bisogna conoscere alcuni concetti fondamentali, come i silos, il data warehouse il processo di ETL ed altri che vediamo qui di seguito.

I silos sono le fonti di dati autonomi e disgiunti che l’azienda genera in diversi uffici e funzioni. La business intelligence ha lo scopo di raccogliere, collegare, miscelare, unire e ripulire i dati provenienti dai silos per offrire al consulente aziendale informazioni affidabili e aggiornate.

Il data warehouse è il magazzino centralizzato dove vengono copiati i dati provenienti dai silos. Il data warehouse permette di unificare e organizzare i dati per renderli rapidamente disponibili per i processi aziendali e le elaborazioni a servizio del management. Il data warehouse contiene sia i dati storici che quelli attuali e futuri.

Il data mart è una porzione del data warehouse dedicata a un’area specifica dell’azienda, come il marketing, la produzione o le vendite. Il data mart permette di avere una visione più dettagliata e focalizzata dei dati relativi a quella area, facilitando le analisi e le decisioni.

L’ETL è il processo che permette di raccogliere, pulire, correggere e importare i dati dai silos al data warehouse. L’ETL usa automatismi e memorizza le modalità di ripulitura dei dati per rendere il processo veloce e affidabile. La BI facilita l’analisi dei dati provenienti da diverse fonti e formati, come i bilanci in Excel o in pdf, che altrimenti richiederebbero ore di re-imputazione e validazione. La BI permette di avere i dati sempre disponibili e utili per l’analisi con una sola istruzione al sistema.

La normalizzazione dei dati è la funzione che standardizza i dati provenienti da diverse forme informatiche (xls, csv, txt, xml, json, sql… ecc.) in un unico linguaggio comparabile e utilizzabile nel data warehouse. La normalizzazione facilita la fusione dei dati e la predisposizione dei report aziendali.

Il database relazionale è il sistema che permette di mettere in relazione i dati provenienti da diversi silos attraverso delle chiavi. Il database relazionale organizza i dati in tabelle e permette di interrogarli e aggregarli per creare informazioni utili. Esempi di sistemi di database relazionali sono My SQL, SQL SERVER e Microsoft Access.

Il linguaggio SQL è il linguaggio che permette di comunicare con il database relazionale e di fare domande, ricevere risposte, unire tabelle, elaborare formule e algoritmi. Gli strumenti di BI usano il linguaggio SQL per estrarre ed elaborare i dati del database. Alcuni strumenti usano linguaggi proprietari, altri linguaggi standard. Alcuni strumenti rendono il linguaggio SQL semplice e accessibile anche a chi non è esperto di programmazione.

I KPI sono i valori che aiutano l’azienda a misurare le sue performance o il raggiungimento dei suoi obiettivi. I KPI dipendono dall’attività e dalla strategia dell’azienda. La scelta dei KPI è una parte importante della BI, ma è richiesto l’intervento umano dell’imprenditore e del consulente per indirizzare il sistema verso i giusti indicatori.

La dashboard è il report finale che mostra all’imprenditore i KPI, l’evoluzione dei dati in tempo reale e le relazioni tra i vari elementi che determinano il risultato. La dashboard si collega al data warehouse e permette di visualizzare i dati in modo dinamico e interattivo.

Conclusioni

La business intelligence non è qualcosa di magico e complesso, ma una tecnica che, senza costi elevati e con strumenti semplici ed intuitivi, aiuta l’imprenditore a governare in modo piu efficiente la propria azienda focalizzandosi sulle variabili che veramente creano valore.

Vista l’economicità di tali strumenti e la facilità di utilizzo è opportuno che le PMI si adeguino e formino i propri dipendenti su tali nuovi strumenti per non perdere competitività.

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